La forza di volontà, un ingrediente chiave nella riuscita di una dieta. Ma è davvero così?

Una persona magra, che è sempre stata tale, quando passa vicino ad una torta al cioccolato lo fa con indifferenza, come se nulla le stesse davanti. Una persona grassa, che ha sempre lottato contro il peso in eccesso, si confronta con la torta stessa, avverte l’impulso a mangiare e sperimenta un incremento di adrenalina. Taglia una fetta e la mangia. Poi ne mangia un’altra e si sente in colpa per il resto della giornata. Sapete cosa non hanno in comune queste due persone e cosa ne spiega la differenza nel comportamento? La forza di volontà, un ingrediente chiave nella riuscita di una dieta. Ma è davvero così?
Partiamo dal spiegare cos’è la forza di volontà. Essa è un processo mentale e fisico che prende il via nella corteccia prefrontale. La forza di volontà è il fattore che sta alla base della motivazioni stessa della fame.

Purtroppo, le diete più tradizionali richiedono ingenti quantità di forza di volontà, enormi sforzi da parte della corteccia prefrontale, in altre parole, la forza di volontà richiede una quantità misurabile di energia, essa a sua volta provoca stress. Lo stress elevato causa un eccesso di cortisolo, che se persistentemente elevato non solo fa sentire stressati e nervosi, determina disturbi del sonno, ma tra gli effetti collaterali comporta proprio la tendenza a mangiare di più.

In poche parole, attribuire il successo o il fallimento della dieta alla forza di volontà, significa ignorare la complessa interazione di sostanze chimiche cerebrali, del condizionamento comportamentale, degli ormoni, dell’ereditarietà e della potente influenza delle abitudini. Raccontare ad una persona in sovrappeso di usare la forza di volontà equivale a dire ad una persona clinicamente depressa di scattare fuori dalla sua condizione.

Naturalmente, è possibile uscire da una condizione di obesità e di depressione, ma non semplicemente perché una persona lo vuole, ci deve essere piuttosto un intervento, sia chimico che psicologico di diversi fattori.

via: www.inran.it/dieta-dukan/138

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