La clamorosa indagine è partita da Bologna, dove si sta cercando di far venire alla luce quella che è un’incredibile vicenda: l’esistenza di siti Internet che favoriscono lo scambio di virus e, in particolar modo, consentire l’incontro di persone sieropositive che desiderano diffondere il virus ad altre persone.
In altri termini, l’obiettivo di chi pratica il Bugchasing è quello di avere rapporti non protetti, al fine di diventare sieropositivi e, da quel momento in poi, fare sesso senza dover usare il preservativo. Uno scenario drammaticamente pericoloso, che le Iene, con la giornalista Nadia Toffa, hanno voluto portare alla luce scoprendo che tale pratica era adottata anche in Italia mediante un sito Internet che aveva proprio la finalità di mettere in contatto le persone che avevano già contratto il virus dell’Hiv, con le persone che, fino a quel momento, erano negative ai test del virus ma volevano contrarlo.
Durante la trasmissione dello scorso 26 novembre le Iene hanno così avviato una propria indagine sul Bugchasing e, parallelamente, la polizia postale emiliana ha avuto modo di procedere alle prime analisi, girando la segnalazione alla procura di Bologna. A sua volta la procura bolognese ha aperto le indagini, ipotizzando il reato di lesioni personali.
La nostra legge non permette infatti alle persone di avere rapporti sessuali con altre persone, al solo scopo di infettarle. Una condotta che – oltre che moralmente inaccettabile – è considerata reato dalla legge, tanto che chi contravviene può essere punito per lesioni personali, e anche nell’ipotesi in cui l’altro soggetto abbia accettato il rapporto non protetto pur a conoscenza della malattia.
Naturalmente, la procura di Bologna ha disposto la chiusura immediata del sito Internet. Gli investigatori hanno tuttavia scoperto che il fenomeno è meno isolato di quanto si possa considerare, e hanno quindi scoperto altri siti nei quali le persone sieropositive all’Hiv si offrono a coloro le quali desiderano contrarre volontariamente il virus.
Le indagini su questo incredibile fenomeno sono ancora agli inizi, e puntano a far venire alla luce uno scenario che – a quanto sembra dai primi passi compiuti – è ben più ampio di quanto si potesse inizialmente immaginare. Dal canto nostro, oltre a ricordare che contrarre volontariamente il virus è una delle azioni più incoscienti e dannose che si possano progettare, non possiamo far altro che continuare a monitorare il fenomeno, aggiornandovi su tutte le novità in materia.