Falsi miti sulla sessualità femminile e maschile

Sia la sessualità maschile che quella femminile sono ricche di stereotipi e falsi miti privi di fondamento specifico, così radicati nel senso comune da assumere la caratteristica di “verità assolute”, pur traendo origine da leggende popolari o da preconcetti morali.

Spesso queste credenze, assieme a paure e idee irrazionali, possono ostacolare la possibilità di vivere la sessualità pienamente e consapevolmente. In genere le disfunzioni sessuali sono il risultato di convinzioni e aspettative errate o irrealistiche che generano ansia rispetto a vari aspetti del rapporto sessuale.

La sessualità femminile non è gerarchicamente inferiore a quella maschile, ma ha manifestazioni diverse; ciò non significa che siano diverse le esigenze sessuali della donna media rispetto a quelle dell’uomo (Master e Johnson, 1967)

Comprendere i falsi miti legati alla sessualità è il primo passo per liberarsi dai vincoli che rappresentano. Vediamo, si seguito, i principali:

01) Il piacere della donna dipende dalle dimensioni del pene maschile.

Pur essendo tipicamente adolescenziale, la preoccupazione per la grandezza del proprio pene può comportare sofferenza ed evitamento di rapporti anche in età adulta. La soddisfazione della partner non dipende dalla grandezza del pene dell’uomo (poichè la vagina in fase di tumescenza si adatta a ogni membro), ma da fattori emotivi e cognitivi che rivestono un ruolo ben più significativo. Per di più, le dimensioni del “membro a riposo” non sono correlate con quelle in erezione e, infine, vale la pena ricordare che la vagina è particolarmente sensibile agli stimoli sia di contatto che sessuali nel cosiddetto “terzo esterno”, cioè nella sua parte terminale più esterna, quella che sfocia nella vulva e, quindi, è meno sensibile a stimoli più profondi. Nella donna una preoccupazione molto simile concerne la dimensione del seno: anche in questo caso si tratta di paure infondate, dal momento che le preferenze maschili variano molto.

02) Nell’uomo eiaculazione e orgasmo coincidono.

Vi può essere un’intensa eccitazione sessuale e un orgasmo anche senza emissione di liquido spermatico, così come l’eiaculazione può, talvolta, avvenire senza che vi sia la percezione dell’orgasmo.

03) L’orgasmo vaginale costituisce una forma più matura rispetto a quello clitorideo.

Si tratta di un residuo della teoria freudiana, secondo la quale la sessualità matura della donna si raggiungerebbe solo con tale modalità orgasmica. In realtà, il 20-30% delle donne dichiara di trovare più gratificante l’orgasmo clitorideo. Anche i sessuologi non concordano sulla distinzione tra queste due forme orgasmiche: dal momento che lo scopo del rapporto sessuale è provare piacere, da dove esso provenga riveste, poi, un’importanza secondaria.

04) Il sesso è veramente soddisfacente solo quando i partner raggiungono simultaneamente l’orgasmo.

Questa è una convinzione errata che ha frequentemente comportato disagi nelle coppie. In realtà, ognuno può raggiungere l’orgasmo in tempi diversi e con differenti tecniche. L’esperienza dell’orgasmo simultaneo può essere ricercata, ma senza l’ostinazione di raggiungere una perfezione che è tale solo in apparenza.

05) Eiaculazioni o masturbazioni troppo frequenti possono comportare un indebolimento dell’organismo, del desiderio o, addirittura, malattie mentali.

E’ praticamente impossibile calcolare una soglia, superata la quale si raggiungerebbe l’eccesso. Ognuno ha dei propri ritmi personali e sarebbe gravemente sbagliato non ritenere la masturbazione una naturale espressione della propria sessualità: essa può portare ad una maggiore conoscenza di sè e delle proprie sensazioni corporee, e può essere anche “giocata” in condivisione con il partner.

06) L’uso dell’alcool ha effetti afrodisiaci e aumenta il desiderio sessuale.

L’alcool è una sostanza che inizialmente agisce come disinibitore e, quindi, in apparenza costituisce una scappatoia contro l’ansia, la timidezza e le inibizioni che ostacolano il contatto fisico e le relazioni. In seguito, l’effetto “tranquillante” di questa sostanza si diffonde a tutto il sistema nervoso, limitando la prestazione sessuale e, se assunto in grandi quantità, rendendo difficile il raggiungimento ed il mantenimento dell’erezione dell’uomo e riducendo la possibilità di orgasmo nella donna.

07) Se capita di essere attratti da fantasie sessuali con persone, reali o immaginarie, del proprio stesso sesso, si è sicuramente omosessuali.

Una convinzione di questo genere ha indotto in molti adolescenti paure e sofferenze immotivate. Si tratta di un argomento molto delicato, che va chiarito da una duplice angolatura: innanzitutto ricordando che l’omosessualità non è più classificata come disturbo mentale (a partire dal DSM-III del 1980) e, quindi, costituisce semplicemente un comportamento sessuale alternativo; inoltre, chiarendo che ognuno di noi presenta una potenzialità bisessuale, pur in presenza di un orientamento prevalentemente omo- o eterosessuale.

08) Il sesso orale tra uomo e donna è indice di tendenze omosessuali.

Purchè entrambi i partner lo desiderino, le variazioni sessuali, senza alcuna eccezione, amplificano il desiderio ed il piacere.

09) Esiste un periodo assolutamente sicuro per non correre rischi di gravidanza.

Dal momento che non tutte le donne hanno un periodo di ovulazione costante e regolare (e anche coloro che lo hanno possono, per qualche motivo, disregolarsi), i calcoli in base ad esso sono assai inattendibili.

10) Gravidanza e parto riducono la risposta sessuale della donna.

I rapporti sessuali dovrebbero essere evitati nell’ultimo trimestre di gravidanza e nelle 6 settimane successive al parto, tuttavia, con le necessarie precauzioni per evitare infezioni e pressioni eccessive sull’addome, una donna in buona salute può avere rapporti sessuali fino a 2 settimane prima del parto e può riprenderli non appena le eventuali ferite si sono rimarginate e la vagina ha smesso di sanguinare.

11) Con l’età il piacere sessuale e la frequenza dei rapporti diminuiscono automaticamente.

In realtà questa perdita di desiderio è spesso causata da fattori come lo stress, l’insoddisfazione della relazione o da problemi di natura organica, più che dall’età in sè stessa. In particolare, nella donna in menopausa può verificarsi un calo del desiderio, ma ciò non vuol dire che vengano meno la risposta sessuale o la capacità di avere orgasmi. Anzi, questi ultimi, secondo alcuni studi, aumenterebbero, forse per l’assenza di timori e preoccupazioni legati a gravidanze indesiderate ed ai fastidi connessi al ciclo mestruale.

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