Lotta in Toscana al “papilloma virus”

Partirà nelle prossime settimane anche nell’Asl 11 lo studio per la sorveglianza attiva degli eventi avversi dopo vaccinazione HPV, predisposto dall’Istituto Superiore di Sanità, e a cui la Regione Toscana ha aderito individuando tre Aziende Sanitarie tra cui appunto quella di Empoli (Fi).

Dopo oltre due anni dall’introduzione della vaccinazione contro il papilloma virus (HPV), il vaccino si è dimostrato estremamente sicuro e ben tollerato, e le reazioni segnalate sono state di lieve entità, come un leggero arrossamento nel punto di iniezione o un po’ di dolore, e più raramente mal di testa o qualche linea di febbre. Questa indagine vuole comunque approfondire anche questi lievi “inconvenienti”, che normalmente sfuggono alla segnalazione da parte dei medici, coinvolgendo direttamente i genitori delle adolescenti vaccinate.

A partire dalle prossime settimane, pertanto, in occasione delle sedute vaccinali di alcuni Comuni dell’Asl 11 (Empoli, Castelfiorentino, Certaldo, San Miniato e Fucecchio) verrà richiesta la collaborazione dei genitori delle adolescenti vaccinate per rilevare qualsiasi eventuale disturbo di salute, anche lieve, che si manifesti nei quindici giorni successivi alla vaccinazione. Ai genitori verrà richiesto di compilare un semplice questionario, da riconsegnare al centro vaccinale secondo le indicazioni che saranno fornite dal personale addetto allo studio (infermieri e assistenti sanitari dell’unità operativa Igiene e sanità pubblica).

Nel frattempo, la campagna vaccinale anti HPV procede a pieno regime. Sono già state, infatti, somministrate oltre 13mila dosi di vaccino, e le coperture vaccinali sono estremamente soddisfacenti con adesioni mediamente superiori all’80%. Ad esempio, nelle ragazze nate negli anni 1996 e 1997, in cui la chiamata è praticamente conclusa, la percentuale di vaccinate con tre dosi è risultata intorno all’85%. Ottima anche l’adesione delle ragazze più grandi: nelle nate nel 1993 la copertura vaccinale è di circa l’80%.

La vaccinazione è prevista nelle adolescenti nel dodicesimo anno di età ma in Toscana, con un notevole impegno finanziario ed organizzativo, l’offerta attiva è stata ampliata a tutte le ragazze nate dopo il primo gennaio 1993.

Da ricordare che la vaccinazione contro il papilloma rappresenta un importante momento di prevenzione nei confronti del tumore del collo dell’utero, che si affianca alla prevenzione secondaria ormai attivata da molti anni. Infatti, con la vaccinazione delle adolescenti e, a partire dai 25 anni, con lo screening del collo dell’utero (pap test), la prevenzione di questo tumore ha a disposizione due strumenti efficaci che si integrano a vicenda.

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