I danni neurologici provocati dall’ictus sono spesso tali da rendere la quotidianità dei pazienti difficilmente gestibile. Oggi la riabilitazione può essere più efficace grazie ai recenti sviluppi delle strategie di controllo dei robot, che permettono di personalizzare la terapia in base alla gravità del danno neurologico subito dal paziente.
Tali sviluppi sono il risultato di un’importante collaborazione tra due istituti di ricerca, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ed il centro di riabilitazione “Auxilium Vitae” di Volterra (Pisa), che già cooperano in attività di ricerca sull’utilizzazione di tecnologie avanzate in riabilitazione e che hanno ottenuto un importante finanziamento dalla Regione Toscana per un progetto di ricerca nell’ambito della Teleriabilitazione e della Robotica.
La Scuola Superiore Sant’Anna ha messo a disposizione un sistema robotico per la riabilitazione della spalla e del gomito, progettato presso il MIT (Massachussets Institute of Technology) a Boston (USA) e acquistato nel 2005. I bioingegneri del laboratorio ARTS della Scuola Superiore Sant’Anna hanno contribuito a rendere ancora più efficace la riabilitazione, attraverso lo sviluppo di strategie di controllo del robot. I primi risultati positivi della collaborazione tra Scuola Superiore Sant’Anna e “Auxilium Vitae” hanno portato alla pubblicazione di due studi relativi all’analisi degli effetti della terapia robotica per la riabilitazione dell’arto superiore in pazienti post-ictus in una prestigiosa rivista scientifica specializzata.
Grazie al finanziamento della Regione Toscana e al cofinanziamento della Fondazione della Cassa di Risparmio di Volterra, “Auxilium Vitae” ha acquistato un nuovo sistema robotico per la riabilitazione del polso che si affiancherà al primo sistema e che permetterà di effettuare studi particolarmente significativi sugli effetti della terapia robotica per l’arto superiore.
La sinergia tra operatori della riabilitazione e bioingegneri, già dimostrata in questa collaborazione, sarà rafforzata nei prossimi anni mediante progetti di ricerca e programmi specifici, condotti sia a livello locale che nazionale. Tale collaborazione risulta infatti essenziale per sviluppare e per validare sistemi tecnologici sicuri ed efficaci, per definire una robotica al servizio dell’uomo e orientata a migliorare la qualità della vita di coloro che non sono più abili.